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La mia anima si accende


Il mio Sogno

Il centrotavola dedicato alla Casa che si illumina e al solstizio d’inverno. Ogni luce che vediamo brillare nel buio ci strappa un sorriso e rafforza la voglia di superare l’oscurità con lo sguardo rivolto avanti, oltre i problemi, oltre il dolore.

Lo dedico al mio sogno di donna adulta e alla voglia di creare nuovi progetti e nuove magie, perché sognare non ha età.

Festeggiate, stringetevi, amate, ridete, piangete e accendete almeno una candela davanti alla finestra, perché c’è sempre bisogno di una luce che ci illumina il cammino. La notte può essere lunga e cupa ma il mattino sarà ancora più bello!


Solstizio d’inverno

Il solstizio d’inverno è da sempre avvolto da una moltitudine di significati simbolici diversi, prevalentemente legati alla condizione del sole che in questo giorno raggiunge la sua “oscurità” massima, per poi letteralmente aumentare la quantità di luce e calore diffusa sulla terra. È proprio il significato di rinascita ad aver popolato le principali leggende dei popoli antichi, che vedevano nel solstizio di dicembre la fine delle tenebre e l’arrivo della luce e che hanno spesso associato la data del 25 dicembre alla nascita di un dio o di una figura mitologica importante: secondo gli egizi, ad esempio, in questo giorno nasceva il dio Horus, mentre per i babilonesi era la festa del dio del sole Shamash. Questa civiltà era anche solita associare a questa data la leggenda di Tammuz, la divinità mesopotamica della vegetazione. Secondi gli antichi greci, invece, il solstizio invernale coincideva con i festeggiamenti in onore di Dioniso, mentre nell’antica Roma all’adorazione di Mitra si associava la festa “Dies Natalis Solis Invicti” – letteralmente il giorno del Natale sole invincibile – che segnava l’inizio di una nuova stagione: da questa tradizione ha avuto poi origine la festa di Capodanno, che cade poco dopo il solstizio invernale.

Il dio Sole degli Inca, Wiracocha, ancora, veniva celebrato nella festa del solstizio d’inverno Inti Raymi che tuttavia cadeva il 24 giugno, essendo nell’emisfero sud. Spostandoci nel Messico precolombiano, invece, nel solstizio d’inverno nascevano il dio Quetzalcoath e l’azteco Huitzilopochtli. Gli antichi popoli del Nord, infine, celebravano il dio Freyr, figlio di Odino e di Freya. Sempre dando uno sguardo alla mitologia dell’Europa settentrionale, invece, il solstizio invernale coincideva con l’inizio delle nevicate che rappresentavano una sorte di benedizione per il futuro raccolto primaverile.



Il mio ricordo

Il centrotavola dedicato al profumo di casa, quello che ti travolge una volta spalancata la porta d’ingresso. Quell'inconfondibile e avvolgente profumo… quello dei biscotti.

Adoro quel profumo di famiglia che ti pervade i sensi.

Il Natale, il periodo dell’anno che preferisco (e credo l’abbiate capito), è fatto di cose semplici e di gesti d’amore, quello vero e puro.

Tutte le volte che sento nell’aria il profumo di una torta, di biscotti, di panettone, pandoro o di qualsiasi dolce appena sfornato mi torna alla mente il ricordo di quando ero bambina e cucinavo con la nonna. Lei mi insegnava a stendere la pasta con il mio piccolo mattarello e si sforzava di non ridere per i pasticci che facevo. E ogni volta sento un nodo alla gola perché lei non c’è più. Ma mi ha insegnato che cucinare è un atto di amore sincero e il suo ricordo rimane in questi gesti che sanno di casa.


Vi lascio anche la ricetta dei biscotti.


Pepparkakor - Biscotti svedesi alla cannella

• 90 ml di acqua

• 50 gr di miele

• 130 gr di zucchero di canna

• 100 gr di burro

• 1/2 cucchiaio di cannella

• 1/2 cucchiaio di zenzero

• 1/2 cucchiaio di chiodi di garofano

• 1 cucchiaino di bicarbonato

• 270 gr di farina


In una casseruola mettete l'acqua con il miele e lo zucchero.

Mettete sul fuoco, mescolate e portate ad ebollizione poi spegnete, aggiungete il burro e le spezie.

Mescolate fino a che non si sarà sciolto il burro. Versate tutto in una ciotola in cui avrete setacciato la farina con il bicarbonato.Impastate fino ad ottenere un panetto morbido e omogeneo e mettete a riposare per 12 ore a temperatura ambiente. Riprendete la pasta, tagliatela in 2 parti e stendetela tra due fogli di carta da forno fino ad ottenere una sfoglia molto sottile. Poi ritagliate i biscotti con le formine di Natale. Metteteli su una placca da forno antiaderente. Cuocete i Pepparkakor in forno già caldo a 225°C per 3-4 minuti.

Lasciate raffreddare completamente i biscotti prima di sollevarli dalla teglia e servirli.

[Ricetta presa qui.]



Il mio presente

Il centrotavola dedicato all’Amore e alla passione per questa vita così complicata.

Amare, una parola così grande e strana, così complicata ma così semplice, usata in mille modi. Questo centrotavola racconta tutto di me…io che non pensavo di aver amato veramente fino a quando non mi sono accorta che ero circondata da amore! Il mio mondo così ricco di storia, di persone, di magia, di folletti e di fate dei boschi mi ha riempito il cuore.

Quando le mie mani creano anche un piccolo e semplice centrotavola lascio un pezzo del mio Amore in quella creazione. Quando sono con i miei cari si crea quella atmosfera che io chiamo Amore.

Il Natale, che io amo così tanto, è fatto per essere festeggiato con i profumi, con le luci e con l’Amore.


Il mio augurio speciale e colorato di un vivace rosso melagrana è questa deliziosa ricetta.


Amore e Passione - Il rosso che ci tenta

Secondo la simbologia cristiana e cattolica il melograno rappresenta l'energia vitale, espressione dell'esuberanza della vita, e significa fecondità, abbondanza, amore ardente, carità, umiltà, unione di tutti i figli della Chiesa. Per Natale quale frutto migliore per auguravi il meglio?


Crostata al cioccolato e melagrana


Ingredienti

Per la pasta frolla al cacao

140 g burro morbido

un pizzico di sale

100 g zucchero

1 uovo medio

200 g farina

50 g farina di mandorle

10 g cacao

Per la ganache al cioccolato

150 g cioccolato fondente

50 g latte

200 ml panna fresca

Per decorare

2 melagrane

Istruzioni

1. Preparate la pasta frolla. Lavorate il burro, il sale e lo zucchero con le fruste elettriche oppure con un cucchiaio di legno, fino ad ottenere una crema omogenea. Aggiungete l’uovo e mescolate. Aggiungete la farina e il cacao setacciati, la farina di mandorle e mescolate velocemente. Formate un panetto e avvolgetelo nella pellicola alimentare. Lasciate riposare la frolla in frigo per 6 ore o, meglio, per una notte.

2. Trascorso questo tempo, stendete la pasta frolla fredda e rivestite uno stampo imburrato di 26 cm di diametro. Bucherellatene il fondo con una forchetta e mettetela 15 minuti in congelatore.

3. Ricopritela di carta forno e versate dei fagioli secchi o del riso, poi infornate 20/25 minuti a 180°C. Essendo scura, capire se è cotta è un po’ più difficile: di solito quando i bordi si staccano da soli dallo stampo è pronta. Lasciatela raffreddare su una griglia.

4. Tagliate il cioccolato a pezzetti e scioglietelo al microonde o a bagno maria.

5. In un pentolino, portate a leggera ebollizione la panna e il latte, poi versateli sul cioccolato. Mescolate con una frusta fino ad ottenere un composto omogeneo.

6. Versate la ganache nel guscio di frolla e mettetela in frigorifero per almeno 4 ore.

7. Prima di servire la crostata, decoratela con i chicchi della melagrana.

Note

Per estrarre facilmente i chicchi della melagrana, realizzate un taglio con il coltello per rimuovere la calotta superiore, quindi, due tagli in verticale per suddividerlo in quattro spicchi.

[Ricetta presa qui]




Buon Natale!


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